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La leggenda della conversione all'Islam
Le Maldive furono ( sino al 12° secolo ) di religione Buddhista. Un giorno un naufrago Marocchino d...


01-05 Agosto [4]

di Nik Zanella


Surfiamo un semi-secret chiamato Cokes sull’isola di Thulusdhoo, partiamo in cinque col Dhoni grande, scorte di acqua e lenze per pescare.

Per raggiungere Cokes impieghiamo più di un’ora passando una decina di isole. Quando arriviamo il break è deserto. Cokes è considerata l’onda più pesante delle Maldive ma nessuno me lo dice. L’onda (destra) parte abbastanza lenta ma si trasforma in un tubo veloce e potente poco dopo il take off. La sezione interna rompe su meno acqua di Pasta e Sultans e non sempre è possibile anticiparla... Ormai sono abituato a strisciare le pinne nel duckdive! Fra l’altro Cokes è uno dei pochi spot con una piccola comunità di surfisti locali. L’isola ospita lo stabilimento produttivo della Coca Cola e qualche altra fabbricha in cui lavorano alcune centinaia di maldiviani. Spio l’attività a riva col tele, i locali sono tutti fuori dall’acqua, seduti sotto un’ampia veranda. Dal mare nulla traspare della natura "industriale" di queso posto. Come in tutte le isole, le costruzioni non superano in altezza le palme. L’acqua è cristallo. Smaltire i rifiuti in maniera pulita è un imperativo categorico sia per le isole abitate dai locali che per le resort. Anche questo incide sui costi di questo tipo di turismo, pulito nei confronti dell’ambiente ma non alla portata di tutti.

Sulla via del ritorno il captain cala un paio di traine e noi pisoliamo sulle panchine. Ci svegliamo per le urla, qualcosa di grosso ha abboccato! Il grosso filo viene recuperato a mani nude lasciando scorrere il nylon quando il pesce tira troppo. Vedo luccichii di colore molti metri sotto la barca e intuisco le misure del pescione. La preda viene tirata di peso a bordo. E’ colorato, lungo oltre un metro si agita sulla barca e imbratta di sangue le tavole di tutti! E’ un pesce delfino (non un delfino!), una specie di siluro verde con una striscia di macchie gialle iridescenti ed un muso osseo piatto ed inespressivo. In dieci minuti la vita esce dal suo corpo, in altri dieci i colori sbiadiscono e perdono luminosità, il verde lucente diventa marron, il giallo si spegne: in due ore sarà cotto e mangiato.

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